Un Supermarket di valori
Un Supermarket di valori

Un Supermarket di valori



Pausa lavoro, ma questa mattina non ho i soldi neppure per un caffè.
In questo mondo di ipocrisia il super market ne e’ un concentrato.
Automi che lo affollano e si affannano per il cibo.
Anziani piegati in due dall”eta’ a contemplare l’abbondanza di espositori ricolmi di luci e colori. Quell’abbondanza, loro miraggio di gioventu, che potranno ritrovare nei cassonetti ogni sera.
Fuori piove e io non ho i soldi neppure per un caffe’.
Continuano a entrare, a ondate, tutti vestiti uguali, tutti mascherati, distinti ed etichettati come i prodotti che si accingono ad acquistare.
Tra la massa io dovrei intercettare chi si distingue, chi entra per sottrarre parte dell’abbondanza a disposizione di chi ancora puo’ permettersela.
È così facile!
Non servono le teorie lombrosiane per riconoscerli.
L’origine del loro comportamento non e’ insita nelle loro caratteristiche anatomiche
Spesso basta guardarli negli occhi per poter leggere la rabbia e la disperazione che li hanno portati fin qui.
Altre volte riesco a vedere i sogni di una cenetta con i figli, sottratti loro dall’altro genitore, o i ricordi di una giornata di vacanza passata al mare sotto quell’ombrellone promesso con poche scatole di surgelati che si sono messi a fissare da mezz’ora.
Alcuni vorrebbero annegare sul fondo di una bottiglia,, altri si accontentano di un cartoccio.
A me basterebbe un caffe’
Mi hanno trasmesso piu’ cose quegli occhi in cosi’ poco tempo che le centinaia di onesti citradini che continuano ad entrare, alcuni igienizzando il manico del carrello, segno evidente dei danni irreparabili subiti dalla propaganda.
Un giorno potrei ritrovarmi a dover mettere in pratica quei loro trucchetti, quegli espedienti per poter sopravvivere.
Dovrei risparmiare, ma non so proprio a cosa dovrei rinunciare per poter tentare di salvare casa e famiglia.
In questo supermarket, con la mia paga oraria, potrei permettermi poco piu’ di un panino e una birra decente
Se aggiungessi al costo del panino quello della benzina, quello del parcheggio (non potrei sostenere una multa per divieto di sosta) e quello delle troppe sigarette che aspiro ogni giorno, avrei eroso tre quarti della mia paga giornaliera.
Ma benzina e auto sono necessarie per venire a lavoro, e le sigarette indispensabili a non pensare. Quindi niente panino, niente birra e… niente caffe’.
Faro’ tesoro degli insegnamenti ricevuti, anche se questi, a volte, vengono accompagnati da insulti e minacce da parte di chi non comprende che il mio essere odierno e’ stato costretto dalla nascita, e che, sarebbe bastato poco per ritrovarmi dalla loro parte.
Mi tornano in mente le immagini trasmesse in tv qualche giorno fa: un’auto esplosa in stile Chicago anni ’20. Una bomba che doveva servire per uccidere un filosofo e invece ha ucciso una donna colpevole solo di essere sua figlia.
Nessun moto di cordoglio, nessun grido di dolore da nessuno, se non dal padre, ritto e terrorizzato, con le mani tra i capelli, davanti a quell’orrore. Allora, mi chiedo: quali sono i famosi valori occidentali e dove sono finiti?
Forse che gli unici”valori” rimasti siano quelli esposti sugli scaffali di questo supermarket a cui mi è stato richiesto di fare attenzione?
Devono avere ben poco valore vista la paga che mi viene data per farlo…
…troppi pensieri. Deve essere finito l’effetto dell’ultima siga. Adesso vedo se trovo qualcuno che mi offre un caffe’, e poi….

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