Senza voler osannare o meno quello che è considerato uno dei casi più misteriosi della storia della repubblica italiana, il tentativo di golpe ad opera di Junio Valerio Borghese, che non riuscì nemmeno ad avviarsi, è un caso alla quale sono stati dedicati una moltitudine di indagini, libri e documentari. Pochi sanno che in ogni caso il golpe aveva preparato un testo da leggere alla nazione in caso di avvenuto successo, un tentativo propagandistico di sollevare le masse in favore di tale causa che è interessante conoscere.
Abbiamo già argomentato la figura del principe Junio Valerio Borghese, ex comandante della decima mas e poi esponente del partito “fronte nazionale”, nel documentario che potete trovare sul nostro canale YouTube. Abbiamo però tentato nella maniera più apolitica possibile di raccontare la sua vita, dando infine un lieve accenno al famoso golpe che infine non avvenne.
Accordi non confermati con la loggia P2 e con la N’drangheta, proposte (anche queste non confermate) di collaborazione con gli Stati Uniti è molto altro girano intorno a questa faccenda. Sta di fatto che tra il sette e l’otto dicembre 1970, in concomitanza con l’anniversario dell’attacco giapponese a Pearl Harbour, membri di Avanguardia Nazionale e dell’esercito si tennero pronti ad eseguire un colpo di stato sotto il comando dello stesso Borghese con lo scopo di instaurare un governo anti comunista.
Nonostante gli obbiettivi furono a portata di mano, come la conquista della sede RAI a Roma e la cattura dello stesso presidente della repubblica, d’un tratto venne ordinato il dietro front e l’intero piano crollò, dando il via a svariati arresti e alla fuga dello stesso Borghese in Spagna. Senza però addentrarci nelle tematiche dell’accaduto, per la quale vi consiglio a fine articolo alcuni testi interessanti, è curioso leggere il proclama che, in caso di conquista della sede radio televisiva nazionale, sarebbe stato letto alla nazione dallo stesso fautore del golpe. Vi lascio qui in seguito il testo che chissà cosa avrebbe fatto scaturire al popolo in caso di avvenuto successo.
«Italiani, l’auspicata svolta politica, il lungamente atteso colpo di Stato ha avuto luogo. La formula politica che per un venticinquennio ci ha governato, e ha portato l’Italia sull’orlo dello sfacelo economico e morale ha cessato di esistere. Nelle prossime ore, con successivi bollettini, vi saranno indicati i provvedimenti più importanti ed idonei a fronteggiare gli attuali squilibri della Nazione. Le forze armate, le forze dell’ordine, gli uomini più competenti e rappresentativi della nazione sono con noi; mentre, d’altro canto, possiamo assicurarvi che gli avversari più pericolosi, quelli che per intendersi, volevano asservire la patria allo straniero, sono stati resi inoffensivi. Italiani, lo stato che creeremo sarà un’Italia senza aggettivi né colori politici. Essa avrà una sola bandiera. Il nostro glorioso tricolore! Soldati di terra, di mare e dell’aria, Forze dell’Ordine, a voi affidiamo la difesa della Patria e il ristabilimento dell’ordine interno. Non saranno promulgate leggi speciali né verranno istituiti tribunali speciali, vi chiediamo solo di far rispettare le leggi vigenti. Da questo momento nessuno potrà impunemente deridervi, offendervi, ferirvi nello spirito e nel corpo, uccidervi. Nel riconsegnare nelle vostre mani il glorioso TRICOLORE, vi invitiamo a gridare il nostro prorompente inno all’amore: ITALIA, ITALIA, VIVA L’ITALIA!»
Junio Valerio Borghese
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