Onlyfans, una condanna psicologica
Onlyfans, una condanna psicologica

Onlyfans, una condanna psicologica

In nome del dio danaro e dell’ideologia capitalistica, molti giovani si sono lanciati nel mondo di Onlyfans per guadagnare parecchi soldi facili con un unico prodotto: il proprio corpo. Ma al di fuori del contesto economico, che di sicuro farà gola a molti, c’è un lato oscuro che tale piattaforma nasconde da pagatori e pagati. Un lato psicologico non indifferente che causa vittime ad una generazione lasciata in balia di un’epoca egoista come la nostra.



Da settembre del 2016 onlyfans è giunto con l’idea di permettere a creatori di contenuti di publicare delle proprie opere ai soli abbonati per consentirgli la crescita dei personali progetti. Un’idea creata da Tim Stokley inizialmente senza alcuna malizia che però con il passare del tempo si è vista trasformarsi in una vera e propria vetrina sessuale che ha portato un margine di guadagno non di certo indifferente alla stessa azienda (2,5 miliardi di fatturato nel 2022).

Miriadi di aspiranti attori pornografici od anche solo fornitori di personali scene di nudo si sono fiondati in questo social ed hanno incominciato a guadagnare somme non indifferenti; la sola Mady Gio per esempio, limitandosi a foto o video di nudo, ha guadagnato nel solo gennaio del 2023 la bellezza di 109 mila euro. Tutti guadagni facili che non fanno altro che continuare ad attirare nuovi iscritti che, tra i pochi che ancora condividono contenuti innocui, chiedono abbonamenti tra i 5 ai 50 euro mensili.

Un problema psicologico

Nonostante i fruttuosi guadagni c’è da pensare anche ad un altro fattore: quello psichico. Secondo la psicoterapeuta Annalisa Perziano, collaboratrice dell’ASL di Torino nonché privata con un proprio studio, la situazione è peggio di quello che sembra; due ragazze minorenni del torinese non si limitavano a mostrare foto osé, ma persino si organizzavano con acquirenti per incontrarsi dal vivo e avere atti sessuali a pagamento. Indi per cui la necessità di denaro, ampliato maggiormente soprattutto dal primo lockdown del 2020, spinge persino molte ragazze non ancora maggiorenni a dare il via ad una vera e propria catena di prostituzione minorile.

Tal volta non è nemmeno la voglia di denaro ma quella di ricevere attenzioni ad avere la meglio, come una quattordicenne che, nonostante di famiglia benestante, è stata scoperta dalla madre a postare foto delle proprie parti intime nel suddetto social, venendo infine portata da una psicoterapeuta per risolvere il problema. Difatti alcune di esse (e talvolta riguarda anche ragazzi) hanno preso tale via poiché bullizzate nel contesto scolastico e non per via del loro aspetto, cercando quindi un disperato bisogno di approvazione in un mondo come il web che può dimostrarsi parecchio pericoloso.

Purtroppo certe scelte portano persino a finali estremamente tragici, come la nota star di Onlyfans CoconutKitty, ventiquattrenne famosa per i suoi filtri da fin troppo giovane ragazzina che si è tolta la vita pochi mesi fa. Aveva milioni di iscritti e seguaci nei suoi vari social, ma ciò di certo non porta le persone a migliorarsi, specie se si vende così facilmente la propria dignità online.

La scelta di condividere foto così intime o scende parecchio esplicite per un guadagno facile o anche solo per sentirsi apprezzati può diventare facilmente un’opzione estremamente pericolosa, specie se si ha a che fare con minorenni che non hanno ancora chiara l’idea di amor proprio e dignità personale. Nel nostro piccolo l’unica cosa che possiamo consigliare a chi vorrebbe entrare in questo giro o chi vi è già entrato di dare priorità alla propria persona. Se è necessario cercate aiuto ai vostri cari o persino ad uno psicologo, quest’ultimo non da ritenere una scelta vergognosa ma una necessaria opposizione ad un mondo che vi può corrodere dentro. In un contesto becero e senza dignità nel quale viviamo, il modo migliore per sopravvivere è dando priorità alla propria salute mentale e fisica.

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