Lo stato filosofico
Lo stato filosofico

Lo stato filosofico

Cavalcate la tigre, questa è la Via indicataci dalla Visione ermetica del mondo di Evola. L’apollinismo dionisiaco di cui parla, integra le acque corrosive dateci dalla visione del mondo degenerata del Kali Yuga per potenziare quella contemplazione tipica della meditazione Vipassana.



Chiamo questa mia nuova ideologia politica: “arcanismo”.

“L’uomo è una corda, tesa su di un abisso, tra l’animale e l’oltreuomo”. Nietzsche

Platone nel “La Repubblica” analizza la tripartizione delle caste indoeuropee e propone innovazioni nella loro applicazione. Ad esempio egli sovviene che in accordo con la Tradizione che bisogna valorizzare le caratteristiche di ognuno di noi e che la totale uguaglianza sia caotica. Bisogna quindi mettere insieme e alla base i lavoratori con gli artigiani (Arte come via erotica platonica insieme al dovere civico e allo studio della Filosofia) ed i mercanti (egli accettava gli schiavi, io invece do risalto alla classe media che evita eccessi; ritengo però accettabile una distinzione di reddito temporanea in base alla cittadinanza come per gli stranieri in epoca imperiale romana (insieme al legionarismo per ottenere la cittadinanza, integrando così il richiedente nell’impero) , senza però alcuna immigrazione di massa che distrugga le etnie) che sarebbero coloro con più libertinismo e più ricchezza pertanto la moltitudine preferirebbe non fare sacrifici per entrare nelle caste più elevate; in questo modo non bisogna imporre rigide discipline come quelle razziali alla casta a cui meno interessa lo spirito, creando così un’élite. Certo che “Parigi val bene una messa” ma rendendo tale casta popolare attraente e dividendo il potere politico egualmente tra le varie caste (corporativismo per la base della piramide insieme ad una guerriera trincerocrazia ovvero può gestire lo stato solo chi ha rischiato la vita per esso, altro che politici parassiti), delegando ad ognuno il suo ambito, si creerebbe un equilibrio.

Nietzsche, monarchico, parlava di una aristocrazia di Oltreuomini più povera e semplice dei suoi sudditi; e così Platone propose l’abolizione della proprietà privata e il voto di povertà per le caste superiori in modo tale da creare quell’equilibrio politico sovra enunciato. I custodi dello Stato dovrebbero quindi intraprendere quella carriera solo per soddisfare il loro “dharma”, una via spirituale (karma yoga) basata sula propria indole, bruciando ogni “karma” ovvero frutto delle proprie azioni che vengono sacrificate perché Deus vult. Le caste superiori divengono quindi quella mediana (che controlla la rettitudine delle altre due) dei guerrieri (noi diciamo invece anche i funzionari statali) e quella più elevata dei sapienti (i più vicini a Dio, gli esoteristi veri). I mediani Kshatriya quindi dovrebbero rappresentare l’ideale cavalleresco con tanto di fedeltà al sangue reale (notare la somiglianza francese tra san greal/Graal e sang real) che deve essere trasmesso in accordo con la visione del mondo o Weltanschauung di Julius Evola e il suo concetto totalitario di razza/qualità (verticale) dello spirito, (orizzontali) dell’anima e del corpo che serve appunto a porre una coerenza nella propria individuale e non solo collettiva identità in modo tale da render più facilmente realizzabile il precetto filosofico del “Nosce te ipsum”. Possiamo quindi ispirarci sia al sapiente Evola che al divo (sottolineo) Platone per proporre innovativamente una ideologia politica che non rappresenti né una totale democrazia e/o repubblica, né una totale monarchia. Guardiamo un attimo allo Stato più potente, antico e stabile del mondo… Quello che oggi chiamiamo “Vaticano”, elogiato per queste caratteristiche persino dall’anticlericale Hitler.

Tale teocrazia (con tanto di costituzione) è quindi una forma di monarchia assoluta su base elettiva monacale e gerarchica (molto Tradizionale). Sarebbe interessante limitarne il potere rendendo tale monarca indiretto (come nello Statuto Albertino ove il re nominava chi doveva presiedere ai vari poteri e sconfiggendo così la mafia dando potere al prefetto Cesare Mori) per evitare tirannie e fornire elevata autarchia e sussidiarietà agli enti locali. Possiamo infine creare uno Stato esoterico, purificando tale religione dalla sua Weltanschauung degli schiavi (come analizzò Nietzsche data la totale sottomissione fideistica dei cattolici a tale clero che deve “liberarli dai loro peccati”, differente dal concetto di karma); gerarchia significa, etimologicamente, presiedere al sacro. Come in alto così in basso, le caste sono aperte, meritocratiche (scendendo per demerito o mancanza di risultati) ed ereditarie (non quella sapienziale che ha il voto di castità ma cui si può accedere direttamente da quella plebea); quella che guarda maggiormente alla dinastia è la mediana o patrizia ma vi si può accedere per ulteriore merito legionario senza mischiare le varie dinastie. Ricordo che ci sono stati Papi africani pertanto per i ruoli apicali si trascende ogni orizzontalità. La nobiltà monacale/sapienziale è quella che gestisce anche le realtà locali (sempre evitando possibilmente miscugli etnici) nella stessa maniera assoluta indiretta (duchi, marchesi, ecc.) in analogia alla Cabala. I principi sono temporanei e sono i vice-imperatori/imperatrici. Il monarca è il padrone di casa (e guida spirituale) ed ha interesse nel mantenerla pulita

La sanità migliore al mondo è quella di Singapore che aggiunge un’assicurazione sanitaria bonus alla base sanitaria pubblica (per le cose importanti). La giustizia necessità di faticosi e utili lavori forzati per i reati gravi creando uno status sociale con meno diritti, creando così una deterrenza per chi abbia voglia di fare il criminale che comanda dalle carceri.

“Ò voi predicatori dell’uguaglianza, è la follìa cesarea dell’impotenza che predica in voi l’uguaglianza, le vostre più occulte brame tiranniche si mascherano di parole virtuose”. Nietzsche

La purezza razziale aiuta nella propria Via perché seguire la Via degli antenati è seguire i simboli cui la nostra costituzione psichica si è adattata, rispettando quindi il nostro dharma anche razziale, e parafrasando Nietzsche nella Gaia Scienza: i grandi uomini sono il risultato di una somma atavica (ereditata come l’iniziazione tramite DNA) delle loro qualità.
Un miscuglio razziale invece crea un chaos di simboli che interferiscono tra di loro pretendendo di praticare efficientemente diverse Vie contemporaneamente.


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